Benvenuto alla Trattoria!

 

La trattoria continua anche oggi la tradizione di ospitalità di Bellinzona, di accoglienza di coloro che transitando nel centro storico si fermavano nel borgo medioevale per mangiare e riposare.

Anticamente come oggi la trattoria accoglie chi si ferma o è di passaggio. Il locale che si trova all'interno di un antica casa della metà dell'ottocento, è stato recentemente ristrutturato, nel rispetto dello stile originario. Come pure il nome della trattoria, “Cantinin dal Gatt” è rimasto, nella tipicità e nella singolarità del luogo, fatto di storia, di conservazione delle tradizioni, fatto di scenografie suggestive nelle sale e nell'ubicazione a ridosso della cinta muraria medioevale del Castel Grande.

Il locale è gestito da giovani motivati ed entusiasti

La storia continua… oltre la tradizione…

Oggi la trattoria può accogliere fino a 50 persone. L'ambiente creato dalla particolare struttura dei locali, predilige sia l'intimità famigliare per occasioni particolari, che i ritrovi tra amici e compagnie, o per cene o pranzi di lavoro.

Il ristorante si compone della vecchia sala, già esistente in precedenza, con adiacente la saletta denominata "cantinin" ideale per incontri discreti, e per gruppetti fino a 6 persone.

Dietro al bar si apre la nuova sala, caratterizzata da splendide volte, a mattonelle, con pareti di diversa struttura, dal granito alla roccia del castello.

Camminando attraverso il locale, si notano due ampi vetri che fanno da pavimento e che permettono di avere una suggestiva visione sulla cantina sottostante. Per accedervi, bisogna olltrepassare una porta ricavata da una splendida vecchia botte. La cantina in granito a volta permette all'ospite (per un massimo di 8 persone) di scegliere il vino di suo gradimento per accompagnare il pasto o semplicemente per assaporare un ottimo aperitivo in un ambiente diverso prima di passare a tavola.

 

 

 

 

Dopo il non far nulla,

io non conosco occupazione per me più deliziosa del mangiare,

mangiare si deve, intendiamoci!

L’appetito è per lo stomaco ciò che l’amore è per il cuore.

Lo stomaco è il maestro di cappella che governa ed aziona

la grande orchestra delle passioni.

Lo stomaco vuoto rappresenta il fagotto o il piccolo flauto

in cui brontola il malcontento o guaisce l’invidia;

al contrario lo stomaco pieno è il triangolo del piacere

oppure i cembali della gioia.

Quanto all’amore, lo considero la prima donna per eccellenza,

la diva che canta nel cervello cavatine di cui l’orecchio

s’inebria ed il cuore viene rapito.

Mangiare e amare, cantare e digerire:

questi sono in verità i quattro atti di questa opera buffa

che si chiama vita e che svanisce come la schiuma d’una bottiglia di champagne

Chi la lascia fuggire senza averne goduto è un pazzo!

 

“Gioachino Rossini”

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